Donald Trump rinvia al 1° agosto la scadenza per i negoziati commerciali con l’Unione europea, inizialmente prevista per il 9 luglio. L’annuncio è arrivato dalla portavoce della Casa Bianca, Karoline Leavitt, che ha confermato l’intenzione del presidente americano di affrontare la questione dei dazi reciproci con i leader stranieri entro la nuova scadenza.
Intanto Washington ha ufficializzato nuove misure tariffarie: dazi del 25% saranno applicati dal 1° agosto alle importazioni da Giappone e Corea del Sud. Le comunicazioni sono state rese pubbliche da Trump stesso tramite la piattaforma Truth Social.
Lettere ufficiali e tariffe punitive su scala globale
Il presidente USA ha inviato lettere ufficiali ai leader di Giappone e Corea del Sud, in cui annuncia l’introduzione di nuove tariffe e avverte entrambi i Paesi di non reagire con contromisure, pena un ulteriore inasprimento delle tariffe. Trump giustifica la misura con “persistenti squilibri commerciali” e minaccia dazi fino al 50% sui settori chiave come auto ed elettronica.
Non solo Asia: altre 12 nazioni riceveranno comunicazioni simili, con dazi variabili fino al 40%. Tra queste figurano:
- Myanmar e Laos: dazi al 40%
- Sudafrica: 30%
- Indonesia: 32%
- Bangladesh: 35%
- Serbia e Cambogia: 35% e 36% rispettivamente
- Malesia, Kazakistan: 25%
Nessuna lettera all’Unione europea, ma il rischio è alto
Al momento, Bruxelles non ha ricevuto lettere analoghe, ma i negoziati continuano sotto la guida del commissario europeo Valdis Dombrovskis. La priorità dell’UE è evitare l’innalzamento delle tariffe attualmente al 10%, che potrebbero salire fino al 50% su acciaio e alluminio, e al 25% sulle automobili.
La presidente della Commissione, Ursula von der Leyen, ha dichiarato: “L’Europa dovrà dare prova di forza”, aprendo alla possibilità di controdazi per circa 90 miliardi di euro nel caso gli Stati Uniti procedano con l’escalation. Un’ipotesi allo studio è anche una tariffa del 17% sui prodotti agroalimentari europei, settore che genera 48 miliardi di euro l’anno di esportazioni verso gli USA.
Mercati in flessione: Wall Street reagisce con preoccupazione
I mercati statunitensi hanno reagito negativamente all’annuncio dei dazi. Wall Street ha chiuso in rosso:
- Dow Jones: –1,44%
- Nasdaq: –1,26%
- S&P 500: –1,21%
Gli investitori temono ripercussioni sulle catene di approvvigionamento e sui rapporti commerciali globali, mentre l’incertezza pesa sull’economia internazionale.
Le prospettive: tre scenari per i partner degli Stati Uniti
Secondo fonti vicine ai negoziati, gli Stati Uniti classificheranno i partner commerciali in tre gruppi:
- Paesi con accordo di massima: dazi al 10%, con possibilità di riduzione
- Paesi senza accordo: dazi al 20%
- Paesi critici per gli USA: dazi potenzialmente oltre il 30%
L’Unione europea punta a rientrare nel primo gruppo, ma l’esito resta incerto. I colloqui tecnici e politici proseguono, con un nuovo incontro del Coreper (Comitato dei rappresentanti permanenti) previsto per mercoledì. Intanto il clima resta teso e l’ipotesi di un compromesso appare sempre più fragile.