È partita alla Camera la discussione generale sul decreto Sicurezza, che punta a contrastare con fermezza le occupazioni abusive di immobili. Il cuore della riforma, già operativo in alcuni casi concreti, è rappresentato dal nuovo articolo 634-bis del Codice penale, che introduce il reato di occupazione arbitraria di domicilio altrui.
A rivendicare con forza la misura è la presidente del Consiglio Giorgia Meloni, che sui social ha scritto: “Dicevano che era inutile, sbagliato, persino disumano. Ma grazie al decreto Sicurezza abbiamo già eseguito i primi sgomberi immediati. Un risultato concreto per difendere la proprietà privata e tutelare i più deboli”.
Cosa cambia con l’articolo 634-bis del Codice penale
La norma, pubblicata in Gazzetta Ufficiale, stabilisce pene da due a sette anni di reclusione per chi occupa, con violenza o minaccia, un immobile destinato a domicilio altrui. La stessa pena si applica anche a chi utilizza artifizi o raggiri per appropriarsi dell’immobile o lo cede illegalmente ad altri.
Il nuovo reato è procedibile d’ufficio se la vittima è una persona incapace, anziana o malata, oppure se l’occupazione riguarda immobili pubblici o a destinazione pubblica. Prevista una procedura d’urgenza per accelerare il rilascio dell’immobile, soprattutto se si tratta dell’unica abitazione del denunciante.
Sgomberi già effettuati a Mestre e Ispica
I primi effetti del provvedimento si sono già visti. A Mestre, un appartamento occupato da un senzatetto rumeno è stato liberato in tempi record. Caso analogo a Ispica, dove una donna anziana ha riottenuto la propria casa entro 24 ore dall’intervento della polizia.
Per il sottosegretario Nicola Molteni, si tratta di “una norma rivoluzionaria che restituisce legalità e giustizia. Difendere la proprietà e restituire gli immobili ai legittimi proprietari diventa una certezza, non più un’eccezione”.
Le critiche dell’opposizione e le proteste in piazza
Dura la reazione delle opposizioni e delle associazioni civili, che parlano di un provvedimento che “compromette i diritti fondamentali”. Tra i principali contestatori ci sono Cgil, Antigone, Cobas e movimenti studenteschi, che hanno avviato digiuni a staffetta e manifestazioni in varie piazze italiane.
Quando entra in vigore il decreto Sicurezza
Il decreto, composto da 34 articoli, è stato approvato dal Consiglio dei ministri il 4 aprile e deve essere convertito in legge entro il 10 giugno, a ridosso dei referendum dell’8 e 9 giugno. L’esecutivo conta di ottenere l’ok definitivo dalla Camera entro mercoledì, anche con eventuale voto di fiducia.